Il tocco (questa è una storia vera).

 

 

 

Il tocco (questa è una storia vera)

 

La donna stava dormendo.

Dormiva, ma non riposava. La sua mente era persa nei sogni melmosi che oscurano l’animo, stringendolo in una morsa potente.

Dormiva, la donna, e tutto il suo corpo era immerso nei sogni bui che mescolano i timori per il presente alle paure per il domani, intrecciandoli al dolore del passato.

Dormiva, la donna, e i suoi pugni erano serrati, le unghie a segnare la pelle dei palmi, i denti digrignanti, il corpo contratto in posizione fetale alla ricerca di protezione da incubi soffocanti, angoscianti, invincibili.

Dormiva, la donna, ma percepiva che la Ragione cercava di toglierla dal pantano ingaggiando una lotta dura con il Profondo di lei, che invece reclamava, forse anche a buon diritto, la piena sovranità sul regno dei sogni.

Dormiva, la donna, ma lo stesso si rese conto di trovarsi sospesa fra veglia e sonno, perché anche percepì chiaramente il suo corpo dolorante: i muscoli delle spalle, delle braccia, delle gambe chiedevano una tregua, la mandibola voleva sciogliersi, le mani dischiudersi.

Voleva, il suo corpo, che lei si arrendesse agli incubi e si lasciasse cadere come in un gorgo, o chiedeva di vincere i fantasmi implacabili che agitavano la sua mente, risvegliandosi?

La donna non avrebbe saputo dire.

Dormiva, la donna, ma era anche vigile; confusa, certamente, da quella mescolanza di stati.

Così, senza nemmeno sapere come, quasi in trance sentì la sua voce dire distintamente: “Aiuto”.

Così disse la donna: “Aiuto”.

E sentì, subito dopo, la mano dell’Uomo che le dormiva accanto sfiorare la sua.

Un tocco, uno solo: caldo, rassicurante.

Si dispiacque, la donna in quella strana trance, pensando che l’Uomo si stesse preoccupando per lei, per la sua implorante richiesta di aiuto.

Voleva, la donna, dire all’Uomo che tutto andava bene, che non doveva preoccuparsi per lei, ma il Sonno tornò a reclamarla per ridarla con forza ai sogni bui e melmosi.

Ma la donna, che nuovamente dormiva, sentì che quel tocco l’aveva resa più forte.

Coraggiosamente, sognò.

E vinse.

(Giancarla Paladini)

Canzone consigliata: “La cura”, Franco Battiato

L’immagine di copertina è  “Notte stellata”, Vincent Van Gogh, 1889, olio su tela (M.O.M.A., N.Y)

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